Ad Alberi, nella Casa di Spiritualità Armida Barelli, dal 2 al 5 gennaio, 30 persone, tra laici ed operatori pastorali, hanno vissuto l’esperienza degli Esercizi Spirituali, guidati dal nostro arcivescovo Mons. Francesco Alfano. Tema del corso di Esercizi, in assonanza con gli Orientamenti pastorali per il 2018-19 “La gioia del Vangelo nella compagnia degli uomini”: “…E’ IL SIGNORE! Incontri nel Vangelo di Giovanni”
Di seguito le testimonianze di alcuni partecipanti.
Renato:
Ho partecipato per la prima volta quest’anno agli Esercizi Spirituali.
Sono arrivato ancora frastornato dalla frenesia degli acquisti di Natale, dalle impegnative cene con parenti ed amici nonché dagli onnipresenti botti, subiti a qualunque ora del giorno e della notte.
Ho trovato un benefico clima di silenzio e meditazione, scandito dai ritmi delle preghiere e delle Celebrazioni liturgiche, che ha favorito la riflessione sulla mia vita e sulle scelte da me fatte finora, consentendomi di verificare a che punto sono nel mio cammino di fede.
Ringrazio S.E. Mons. Alfano e Don Salvatore Abagnale per averci guidati nella conoscenza sempre più approfondita di alcuni personaggi che avevano incontrato Gesù, descritti nel Vangelo di Giovanni, dando modo anche a noi partecipanti di confrontarci con loro e di contemplare la vita di Gesù traendone i suoi insegnamenti per poterli mettere a frutto negli ambienti in cui ciascuno di noi vive ed opera.
Sono arrivato da solo, ma ho conosciuto un gruppo di persone attratte dalla bellezza dell’incontro con Gesù Cristo, da ricercare e rinnovare ogni giorno: sono ritornato a casa portando nel cuore i volti e le storie di persone che ora non mi sono più estranee.
Di tutto questo ringrazio il Signore.
Rosario, diacono:
Il cammino nella trama fitta del Vangelo è sempre una scoperta affascinante, soprattutto quando incontri personaggi che ti rappresentano e che prima di te hanno vissuto l’esperienza dell’Incontro decisivo, quello con il Maestro!
Modalità d’uso è: lasciarsi condurre dallo Spirito!
Gli esercizi spirituali sono l’occasione per guardare dall’alto della contemplazione e della preghiera il proprio vissuto e la propria storia; da questa visuale aerea tutto ciò che è piccolo, mediocre, inutile scompare, per dare spazio a ciò che è veramente importante, perché è li che la vista si concentra.
Ho incontrato, in questi giorni maestri di vita con la curiosità ed il bisogno di relazioni vere ed autentiche, come Nicodemo; ho incontrato la samaritana, bella ed attraente, con tante ferite che si sono rimarginate solo dopo aver compreso che “adorare in Spirito e Verità” non è altro che gustare Dio. Tommaso, già famoso per essere incredulo, l’ho visto con tutto l’entusiasmo umano di chi si sforza di incontrare, ma è spesso lui stesso a sfuggire all’incontro. Ed infine è stato bello conoscere un giovane, con un nome speciale, con una relazione speciale con il Signore. Un giovane amato in modo speciale, come sono amato io, e come è amato ogni uomo e donna della terra: Giovanni, quello che con Maria “stava” sotto la croce; e soprattutto quello che ci insegna che la nostra fede va provata quando siamo chiamati a “stare” sotto la propria croce, sotto la croce del fratello, sotto le croci del mondo!
Questi personaggi avevano in comune lo sguardo rivolto ad un Volto, che non è riconoscibile immediatamente ma che la voce, quella dello Spirito, ci ha indicato dicendo: “è il Signore!”.
Un abbraccio ed un ringraziamento a chi si è reso strumento dello Spirito in questi giorni di grazia.
Silvia:
Attraverso guide sapienti e perseveranti, gioiose e dedite, la Parola di Dio scavata, trovata e meditata ha tracciato la storia umana e il percorso di fede di ciascuno di noi.
Nel tempo degli esercizi non si può fare a meno di accogliere, in Dio e senza misura, l’altro: le rivelate fragilità, le debolezze, i dubbi, i dolori, le aspirazioni, i desideri non detti. Nel tempo in cui vorresti salire alle realtà più alte, Cristo ti invita, nel mistero della sua Incarnazione, a scendere. Nel momento in cui vorresti correre più degli altri, il discepolo amato ti invita a fermarti. Per diventare carne tu stesso, offerta di vita donata per amore dei fratelli; per essere unità in cammino attorno al nostro Signore e nostro Dio.
Eduardo:
Da alcuni giorni si sono conclusi gli Esercizi Spirituali per laici ad Alberi: meditazioni e preghiere in un’atmosfera di raccoglimento e di silenzio, dove lo Spirito Santo ha bussato con forza al cuore di noi partecipanti. Sotto la guida spirituale del nostro Arcivescovo don Franco Alfano, che con la grazia e la carità, ha saputo entrare attraverso personaggi biblici nella nostra vita. Mi sono rivisto in coloro che hanno segnato la storia della salvezza, dove la mia croce assume un significato di speranza, di redenzione. Dove l’uomo vecchio muore dando posto al Risorto per essere testimone dell’amore infinito di Cristo. Un grazie particolare a don Salvatore Abagnale e a quanti hanno contribuito nella realizzazione di questa esperienza.
Roberto:
Questi giorni trascorsi per gli esercizi spirituali, guidati dalla magistrale esperienza del nostro Padre Arcivescovo, non trovo azzardato definirli splendidi. Anzitutto per il profondo tema stupendamente sviluppato sugli “Incontri” nel Vangelo di Giovanni, che ha fatto riconoscere ognuno di noi partecipanti in ciascuno dei protagonisti degli episodi trattati: Nicodemo nella sua ricerca notturna della verità, la Samaritana nella provocante e sorprendente richiesta, Tommaso nel superamento dell’incredulità ed il discepolo amato, soprattutto per la nuova ed avvincente lettura nella presentazione del personaggio. Anch’io nei molteplici risvolti della lectio divina mi sono ritrovato in tanti aspetti negli straordinari testimoni presentati ed ho sempre concluso: “E’ il Signore che mi sta parlando”.
Inoltre la celebrazione della Liturgia delle Ore, l’adorazione eucaristica e la celebrazione dell’Eucaristia hanno favorito il clima silenzioso e di preghiera delle varie giornate comunitarie.
Ha contribuito alla ricca esperienza la conclusione delle varie serate: la prima con l’introduzione al metodo di preghiera ignaziano che ognuno dei partecipanti ha sperimentato, unito al Signore del tutto, nell’intimità della propria coscienza; la seconda con la visione dell’esaltante ed entusiasmante film “Fire Proof” (La prova del fuoco), ricchissimo nella sua pedagogia per le coppie in difficoltà, e nella serata finale ci siamo arricchiti reciprocamente con la magnifica condivisione dell’esperienza convissuta.
Questa testimonianza non sarebbe completa se non ringraziassi quanti, con il loro discreto, silenzioso ed orante servizio, hanno reso ottimale il clima delle giornate trascorse.
Raffaella:
Per molti di noi è stato un ritrovarsi a questo appuntamento, diventato un punto di riferimento annuale del nostro cammino di fede.
L’arcivescovo ci ha proposto come tema la compagnia di Gesù con alcuni personaggi presenti nel vangelo di Giovanni. Le meditazioni, ispirate al metodo della lectio divina, sono state precedute dalla lettura esegetica dei brani evangelici fatta da don Salvatore Abagnale.
Nicodemo ha incontrato Gesù di notte, nel silenzio, lontano da ogni sguardo indiscreto, guidato dalla ricerca interiore di Dio. In Nicodemo possiamo riconoscerci noi cristiani di oggi alla ricerca di un’esperienza religiosa che ci scaldi il cuore, dopo periodi di delusione e stanchezza, e desiderosi di una rinascita interiore, di vivere l’esperienza dello Spirito, come aria che respiriamo, come vento sulle nostre vele che ci spinge ad andare oltre le cose .
Quella Samaritana al pozzo sono io quando attingo alla religione ma non cerco lo Sposo. Lui solo può far zampillare in me acqua viva che mi disseta per sempre e trasformarmi in un autentica amante di Dio in spirito e verità, libera da ogni idolatria. Solo dopo averlo incontrato posso correre verso gli altri e condurli a Lui.
La incredulità di Tommaso nonostante il suo essere “gemello”. Quante volte capita a noi la stessa cosa! Anche quando ritorniamo, perché cercati dai compagni, nella comunità, rimaniamo come isolati, non riusciamo a condividere la loro fede, vogliamo dei segni dal cielo non la testimonianza dei compagni… Increduli come Tommaso! Gesù lo accontenta, si presenta a lui con le ferite della crocifissione e lo invita a toccarle. Finalmente Tommaso diventa credente, e come credente veramente “Didimo”, gemello di Gesù! Grande lezione anche per noi: la fede non può contare solo sull’entusiasmo e la ricerca solitaria né può fondarsi sullo straordinario e il miracolistico. Abbiamo bisogno della comunità che si ritrova nella celebrazione eucaristica e poi di accostarci alle ferite dei fratelli, le due realtà nelle quali riconoscere Gesù, nostro Signore e nostro Dio.
Accanto alle meditazioni, l’Arcivescovo ci ha proposto anche la lettura di alcuni capitoli dell’Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate”.
Il clima di silenzio, preghiera e di fraternità, che ognuno di noi ha cercato di custodire, ha favorito la buona riuscita dell’esperienza.